Tracollo degli investimenti pubblicitari a marzo (-29%), male il primo trimestre (-9,2%). Nielsen: ma il bilancio 2020 non sarà a -20%

Gennaio e febbraio marciavano bene, poi è arrivato il corona virus ed ha invertito clamorosamente il trend. Alberto Dal Sasso, managing director di Nielsen, ha raccontato come sono andate le cose nella primissima parte dell’anno per la pubblicità; lo ha fatto nel corso del webinar che ha coinvolto anche il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, nonché Massimo Martellini per FCP (l’associazione delle concessionarie) ed Emanuele Nenna per UNA (l’associazione dei consulenti).

Il quadro complessivo, come era prevedibile, si è guastato a partire dalla seconda settimana di marzo; quella, cioè, che ha cominciato ad essere severamente impattata dal lockdown per Covid-19. Fino al primo bimestre, infatti, l’anno marciava ad un ritmo promettente del +4,7%. Il tracollo successivo ha portato il dato del primo trimestre a -9,2%. La caduta nel mese di marzo, in particolare, è stata del 29%, con la flessione del 100% per i media ‘fermi’, con il Digital al -19,2%, la Televisione al -30,9%, e anche gli OTT colpiti dal trend negativo. Ma senza l’effetto contagio – ha calcolato Nielsen – il primo trimestre si sarebbe molto probabilmente chiuso con un dato del +3%. Interessante anche l’elaborazione che mostra la stretta correlazione tra andamento delle vendite e l’andamento della pubblicità per settore nel mese di marzo. Ha investito di più chi ha pure venduto di più nel confronto con il 2019.

Il trend italiano è stato abbastanza simile, o comunque paragonabile, a quanto avvenuto in tutto il mondo, sia dal punto di vista delle pianificazioni che per quello che riguarda il tono e i contenuti delle comunicazioni. Nielsen ha registrato come le aziende abbiano velocemente cambiato il loro modo di comunicare ed ha pure monitorato e scandito le quattro fasi in cui si sono articolati i messaggi nel periodo Covid.

PrimaOnline 25/05/2020